Testata progetto

In una visione generale delle condizioni dei beni culturali della Sicilia e consapevole del degrado in cui versa un tale, significativo patrimonio, la Regione siciliana ha pubblicato, nell'ambito del POR 2000-2006, un bando per il "finanziamento di interventi pubblici finalizzati alla valorizzazione del patrimonio storico culturale dell'isola ed allo sviluppo della fruizione di beni culturali e ambientali nonché alla promozione dei beni e delle attività culturali". Il Comune di Catania ha partecipato alla selezione con il progetto denominato Recupero e valorizzazione del verde storico "Giardino Bellini" per una migliore fruibilità anche ai fini ludico-spettacolari, progetto che ha acquisito il finanziamento per €19.516.906,22.
L'intervento, in fase di realizzazione, è mirato alla riqualificazione di tutte le componenti naturali ed artificiali del giardino con l'obiettivo di recuperarne l'identità storica ed artistica valorizzando l'immenso patrimonio monumentale, artistico, paesaggistico che lo caratterizza; è mirato anche a migliorare la qualità della fruizione, muovendosi su tre livelli distinti e sinergici.
Il primo riguarda la riqualificazione dell'esistente, mediante opere di "restauro", riqualificazione, "attualizzazione" e salvaguardia dell'esistente, tra le quali: riqualificazione dei margini, delle recinzioni e degli ingressi, rifacimento totale delle pavimentazioni, restauro degli elementi scultorei, restauro e rimessa in funzione del labirinto "Biscari", realizzazione dell'impianto di illuminazione artistica, regimentazione delle acque;
il secondo riguarda interventi per una migliore utilizzazione da parte di tutte le fasce d'età: fornitura di sculture-giuoco artistiche per l'infanzia, creazione di punti di ristoro e servizi per la promozione turistica, impianti per diminuirne la vulnerabilità mediante l'adozione di tecnologie elettroniche di sicurezza, servizi per la piccola ricettività e la realizzazione di impianti di illuminazione artistica.
Il terzo, infine, riguarda la creazione di attività compatibili ed economicamente autosufficienti quali un piccolo bar, organizzazione di spettacoli musicali, spettacoli di suoni e luci.
Il presupposto progettuale è stato quello di definire un carattere peculiare in ognuno dei tre diversi ambiti storici che costituiscono il giardino, evocativo e consono al proprio periodo di creazione, mediante una scelta mirata dei materiali naturali e artificiali e in particolare delle essenze, selezionate per colore, fioritura, trattamenti colturali, disposizione geometrica, traendo sia dalla storia che dalla "paleobotanica" gli elementi per scelta, quando non esistessero altri elementi di riferimento.

Gli interventi sulla vegetazione sono sostanzialmente di due tipi:

  1. Interventi che interessano il "connettivo", costituito da essenze non arboree.
  2. Interventi che interessano l'impianto arboreo.

Nel primo caso il progetto è mirato a ricostruire una copertura vegetale del suolo non calpestabile, il parterre, che definisca sia il piano più vicino al suolo che il connettivo dell'impianto nel suo complesso. Un connettivo che non assolve un ruolo "architettonico" d'impianto, ma assicura la continuità visuale e la riconfigurazione di quella componente più effimera, più mutevole costituita dalle erbacee, dalle annuali, dalle piante che "vestono il giardino" determinandone il carattere e l'atmosfera, senza però alterare l'impianto originario esistente: quella componente del giardino che, in fondo, è la più direttamente fruibile e soggetta alla giornaliera azione dell'uomo.


Primo Ambito: giardino Biscari.

L'Impianto arbustivo ed arboreo previsto è sempreverde, scuro, mediterraneo e classico, plastico, tutto giocato sui contrasti del colore verde, brillantezza, e dimensione del fogliame. Entrambi gli impianti sono reinterpretati sulla base di documenti inediti e sorprendenti rintracciati grazie alle ricerche storiche, e sulla scorta degli esempi aulici della storia del giardino formale italiano del XVI sec.
L'impianto arbustivo di nuovo impianto sarà plasmato da potature di topiaria memoria per ottenere parterre plastici scultorei, realizzati secondo quella modalità contemporanea che si pone come una moderna riflessione sulla tradizione e che unisce alla bellezza del giardino classico l'innovativo vigore del futuro. Esemplari risultati possono essere ammirati nelle opere di Garret Eckbo, Jacques Wirtz e Fernando Caruncho.
Le essenze utilizzate sono state desunte dalle perizie di stima inedite, nelle quali sono riportati i quantitativi e le specie presenti nel giardino all'epoca di Ignazio.


Secondo Ambito: giardino ottocentesco.

L'impianto arboreo di originario impianto, che richiede solo opere di manutenzione, sarà completato da inserimenti di essenze arbustive. Il carattere è più "agreste" e ludico, le essenze e le disposizioni geometriche seguono l'impianto originario con lievi e necessarie trasgressioni, e sono in massima parte desunte da indagini "fotografiche", supportate dagli elenchi di botanica storica.
Il colore del giardino ottocentesco è, nel complesso, di un verde più chiaro, il fogliame è frastagliato e fresco, e mira a suggerire quelle atmosfere agresti e decadenti, ma familiari, che si desumono dalle centinaia di foto otto -novecentesche disponibili.
In questo ambito, merita una nota la collina nord detta anche dei disegni.


Terzo Ambito : Giardino di "pietra".

L'impianto arbustivo scenografico di originario impianto, contrappunto alle architetture del Samonà, è ancora in buone condizioni.
Si prevedono inserimenti arbustivi che restituiscano il cromatismo dell'aiuola circolare centrale, accertato dalle foto d'epoca, inserendo essenze alla "moda" all'epoca del Samonà.


Gli Interventi di Manutenzione o ripristino del patrimonio floristico in sintesi:

Interventi dendrochirurgici.
Dall'analisi fitostatica visiva effettuata è emersa la necessità di intervenire su 29 piante di Platanus hybrido, la maggioranza delle piante di Schinus mollis.
Inoltre si dovranno effettuare interventi dendro-chirurgici che riducano gli accumuli di acqua piovana all'interno dei fusti principali, la presenza di parti molli e di agenti patogeni su 35 platani.
Ripristino delle essenze mancanti in filare
Lungo il primo tratto del viale degli uomini illustri, devono essere eliminati gli schinus con problemi di stabilità per essere sostituiti con nuovi esemplari, se possibile adulti.
Lungo i viali centrali sarà necessario procedere al rinnovamento delle piante intercalari ai platani con essenze di terza grandezza così da delimitare lo spazio visivo almeno sino a due metri di altezza, come si evince dalle foto storiche.
Rifacimento collina dei disegni.
L'attrattiva principale del Giardino Bellini era certamente la parte di collina nord prospiciente il piazzale centrale sulla quale venivano realizzati i disegni con piante erbacee e fiorite. L'intervento di ricostituzione della collina rientra però tra gli interventi di "rifacimento" in quanto i costi per la gestione e manutenzione di un parterre costituito da piante erbacee annuali o perenni non è sostenibile. L'intervento si orienta alla realizzazione della collina dei disegni medianti il sistema della mosaicocoltura, esposto in una sezione dedicata.
Riqualificazione delle siepi.
Le siepi che delimitano i viali principali e secondari devono essere ripristinate. Si presume che le attuali alberature poste ad intercalare i platani siano solo degli arbusti allevati ad albero nel tempo, dato che le immagini storiche non lasciano intravederne. Pertanto nel progetto di ripristino delle siepi saranno reintegrate le essenze adatte a formare le spalliere originarie, salvando eventualmente gli esemplari di ligustri e oleandri, allevati ad albero, più rappresentativi.


Rifacimento dei Parterre, storici o di nuovo impianto.

Nell'ambito degli interventi di rifacimento o ripristino è di particolare importanza il rifacimento dei parterre, storici o di nuovo impianto. Questo argomento richiede l'esposizione della metodologia e delle procedure adottate in progetto, e strumentali alla manutenzione del futuro giardino.


Parterre plastico formale.

Chiaramente ispirati al giardino formale Italiano del XVI secolo e francese del XVII, la caratteristica peculiare del parterre plastico è la forma del suo volume. Il parterre plastico è il risultato di una elaborazione scultorea ed artistica quale personale reinterpretazione della massa vegetale che trae dall'arte topiaria e dal giardino classico formale gli ingredienti compositivi.
Le essenze da privilegiare per i parterre plastici sono il mirto e il bosso, anche nel rispetto della botanica storica, ma in alcuni casi è necessaria qualche piccola digressione, finalizzata a mantenere più a lungo l'effetto desiderato, ridurre le operazioni manutentive ed evitare i problemi posti in questi climi dalle specie già citate.


Mosaicoltura.

La maggioranza delle immagini storiche, databili come molto prossime alla realizzazione della collina dei disegni, non lasciano dubbi sulla natura delle decorazioni realizzate all'epoca, principalmente del loro significato simbolico. La sequenza di immagini proposte sono state attentamente analizzate per proporre una ricostruzione il più possibile fedele dei disegni.
I decori storici sono stati da sempre realizzati con piante da bordura che, opportunamente potate e curate, con i loro colori creano i contrasti cromatici e i disegni voluti. Nell'obiettivo di conservare questi elementi di pregio del Giardino è stata introdotta una antica tecnica decorativa: la mosaicoltura, che utilizza piante ornamentali basse, per lo più cactaceae o euforbiaceae, succulente etc., a lento sviluppo e che non richiedono potatura. Le piante si dispongono sul terreno secondo un disegno ed una procedura che è simile a quella del mosaico, da cui l'appellativo mosaicocoltura. L'uso di succulente, di piccole dimensioni e variamente colorate, impreziosisce gli stemmi e i disegni apportando un elemento decorativo storico, e al contempo innovativo, che ne rivaluta l'immagine complessiva. Questa antica tecnica decorativa, già usata nei parterre nel I secolo d.C., restituisce lo stesso effetto con un'impronta inedita e di facile manutenzione.


Parterre informale: naturalizzato e colorato.

In questa tipologia di parterre l'immagine del giardino si esprime nella naturalezza e nel colore essendo il risultato della combinazione di diversi gruppi di specie da fiore che fungono da sfondo alle piante dai cromatismi singolari.
La nuova tendenza del giardino più spontaneo trae ispirazione dalla natura per le sue composizioni e prende, qui, il sopravvento, conferendo alle aiuole uno stile informale dove il colore è utilizzato come elemento dinamico che trasforma il giardino in un luogo ricco di interessanti contrasti e armonie, di presenze del mondo volatile e degli insetti.
Le essenze utilizzabili, sia storiche che "moderne", consentono la distinzione tematica dei parterre informali, per far si che, lungi da una ricostruzione ideale, non emotiva, ma socialmente consapevole, possa soddisfare anche i bisogni delle fasce "deboli" di utenti.


Parterre tematici: Giardino dei non vedenti: sensoriale e aromatico.

La convinzione che i giardini possano esercitare effetti benefici sulle fasce deboli ha sviluppato negli ultimi anni una crescente attenzione riguardo alla necessità di creare, nel giardino, spazi che possano fornire un supporto psicologico. L'interesse per i giardini sensoriali, degli odori o tattili, rispecchia il desiderio di migliorare le qualità sociali della progettazione dei giardini, enfatizzando il design dello spazio aperto pensato e indirizzato a sostegno di un'utenza "debole". Le piante hanno la capacità stimolare tutti i sensi; vengono toccate, respirate e ascoltate oltre che osservate.
Nel parterre sensoriale e aromatico le foglie dalle spiccate qualità tattili, che lascino, cioè, percepire facilmente la texture lisce, ruvide, increspate vellutate, e persino profumate saranno utilizzate lungo i percorsi e disposte ad una certa altezza allo scopo di consentire l'esperienza del percorso olfattivo e tattile, più che visivo.


L'Intervento nel primo ambito storico.

Si tratta, del sito del più antico impianto corrispondente a ciò che resta del nucleo originario dovuto all' opera di Ignazio Paternò del Castello Principe di Biscari, ( 1719-1786), che per un quarto si chiamò Labirinto.
Il labirinto è una delle tante figure del giardino geometrico alla francese che nel Settecento si contrapponeva, o coesisteva, con il modello inglese; entrambi i modelli si ispiravano ad un'Arcadia cosmogonica, aspra o mite, oscura o luminosa, paurosa o bucolica, secondo cui l'universo si rivelava come giardino che, ricreato dall'uomo, doveva racchiudere l'universo, come fosse un'epitome del mondo.
Un'altra ragione è relativa al giardino filosofico siciliano che prediligeva gli artificiosi scenari dell'Arcadia giardiniera. Come Teseo uccide il Minotauro e trova la via d'uscita dal labirinto, così l'uomo giunge alla conoscenza superiore attraverso il percorso tortuoso e fallace del labirinto (di verzura o di muratura) della vita. Una figura carica di religiosità, ossimorica: mondo del peccato, dello smarrimento morale e via di redenzione, di ascesi.
Accertata la composizione floristica del giardino all'epoca di Ignazio, tratta da una perizia inedita di Sebastiano Ittar già citata, il progetto propone la rilettura del palinsesto, la rilettura in questo caso, spaziale del sito rispettando le successive stratificazioni e permanenze, nell'intento di giocare idealmente con l'equivoco ingenerato dalle precedenti letture storiche sul labirinto del Biscari: a cielo aperto o ipogeo?
Il Labirinto Biscari sarà nuovamente un labirinto di verdura e quel complesso di grotte e gallerie coperte a volte di mattoni dalla strana disposizione - sui quali sono ricavati i viali attorno alle aiuole del giardino "informale" realizzato dove un tempo era il labirinto della villa biscariana - determinano l'impianto planimetrico del nuovo labirinto.
La sala circolare del nuovo labirinto (oggi coperta da un solaio in c.a. da demolire) ne è il centro misterioso, delimitato da Cupressus sempervirens Piramidalis: sarà il cuore pulsante del labirinto, lapideo o di verzura, che collega visivamente, spazialmente, musicalmente, culturalmente e idealmente le viscere del labirinto ipogeo al giardino in quota.
Al centro della sala, aperta al cielo, una nuvola generata da ugelli nebulizzatori indipendenti, posti sul pilone centrale, cela gli ugelli dei rapidissimi water switch, getti che scoccano a sorpresa perché azionati dalla pressione del passo di qualcuno che cammina altrove, e che solleciteranno la scultura musicale aggiungendo l'effetto sorpresa e mistero al giardino.
Ne deriva un'immagine di giardino all'italiana contemporaneo, mediterraneo, in cui il verde brillante del fogliame minuto composto e ondulato, la nuvola d'acqua e i calchi bianchi degli uomini illustri si stagliano sulla quinta verticale, compatta, impenetrabile del cipresso colore verde nero.
Lo spazio viscerale del labirinto, recuperato in tutta l'estensione attualmente disponibile, illuminata solo dagli oblò settecenteschi, accoglierà le migliori espressioni dell'arte plastica catanese rinvenuta nel giardino e nelle viscere del labirinto e piante da ombra fitta. Queste saranno collocate nei tratti ciechi delle gallerie - che conducono alla cabina Primaria Enel- con l'obiettivo di continuare ad ammirarli e proteggerli da futuri vandalismi. Un' illuminazione adeguata irrorerà di luce l'acqua nebulizzata creando una nuvola di luce che morbidamente rischiara il labirinto.
Gli oblò, completamente restaurati, saranno liberati dalle grate di copertura (che originariamente non esistevano) e saranno circondati alla base da schiuma lavica, come risulta dalle foto storiche, e protetti da una lastra di vetro acidato temperato, in modo da preservare i locali sottostanti dal vandalismo, dalle immondizie e dalle intemperie, e da avvicinare l'immagine restaurata a quella originaria.
Le galleria d'uscita rinvenute con il georadar, saranno riaperte ripristinando così gli accessi originari, e sottolineare la localizzazione delle uscite - coronate, al momento, da panchine in pietra poste su basamento di schiuma lavica alla maniera "rustica" - con una coppia di cipressi come talemoni naturali.
Il centro del labirinto suggella l'equivoco che ne ha caratterizzato le vicende. La sala circolare ipogea sarà riaperta realizzando un grande "pozzo luce", (profondo 2,5-3 mt.) che consentirà di affacciarsi sulle viscere del giardino dal labirinto di cipressi. Le pareti dell'occhio saranno un muro verde, e al centro, sul pilone esistente, sarà posto il Minotauro - scultura musicale.


Il muro verde

Le pareti di questo "pozzo luce" saranno trasformate in un lussureggiante muro vegetale. L'ispirazione nasce dall'osservazione del lavoro di Patrick Blanc, la tecnica del muro verde è stata elaborata negli anni novanta dal botanico francese che ha poi brevettato il sistema "hors-sol" ( fuori suolo) a seguito di un'attenta osservazione delle piante del sottobosco delle foreste calde e umide. Il sistema consiste in un feltro sintetico imbevuto d'acqua e sali minerali, in una pompa che fa circolare una soluzione e da un sistema di griglie metalliche o in PVC per fare agganciare le radici delle piante.


La Scultura Musicale

L'elemento innovativo però consiste nella scultura musicale, il Minotauro del futuro labirinto.
La musica sempre più oltrepassa i luoghi rituali del teatro e delle sale da concerto nella costante ricerca di nuove concezioni di ascolto e spettacolo.
La scultura musicale, o installazione musicale, è il risultato del lavoro scientifico di ricerca che, negli ultimi anni, si è orientato verso lo studio dello "spazio" come parametro creativo, funzionale, cioè, alla composizione e alle nuove modalità di ascolto della musica. Questa ricerca ha portato diversi gruppi multidisciplinari alla realizzazione di concerti, spettacoli ed eventi multimediali nei quali lo "spazio acustico" è stato disegnato coerentemente ai criteri e ai contenuti artistici proposti.


Viale degli uomini illustri

Si parla invece di ricambio di ripristino per il Viale degli uomini illustri e per il margine su via Tomaselli.
Riguardo alle quinte verdi poste sul Viale degli uomini illustri, cause di forza maggiore non consentono di inserire alberature, a causa di solai in c.a. esistenti non rimovibili costruiti dall'Enel per realizzare la Cabina Primaria.
Pertanto, la scelta di un grigliato alla maniera degli oblò, che nasconda gli impianti necessari e non rimovibili, e si offra come supporto per una teoria di rampicanti profumati, sempreverdi e caducifoglia, è sembrata l'unica soluzione possibile.

Sul margine di via Tomaselli, il filare di Schinus molle è palesemente degradato e la maggioranza degli esemplari è prossima al collasso per "raggiunti limiti d'età" come accertato dagli esperti. Pertanto gli interventi sul margine di via Tomaselli sono orientati ad un ricambio di ripristino sostituendo le fallanze con esemplari il più adulti possibile.
Le fonti storiche però rimandano ad un giardino fitto, ombroso, con cipressi e alberature della macchia mediterranea che gli schinus pur centenari non possono offrire. Inoltre la sfacciata adiacenza con il traffico veicolare della via Tomaselli impone l'adozione di una fitta e alta schermatura sul lato strada che protegga efficacemente dai rumori che potrà essere ottenuta solo con arbusti vigorosi, densi e sempre verdi da scegliere tra gli elenchi botanici relativi reinterpretando l'immagine delle fonti letterarie.

Il piazzale della musica, parte integrante del giardino del Labirinto, realizzato a seguito del riempimento dei seminterrati della casina Biscari, è caratterizzato da un impianto arboreo a doppi filari di Sophora japonica, mentre diversi esemplari di Cercis siliquastrum delimitano la parte prospiciente l'ingresso principale.


L'intervento nel secondo ambito storico.

Emergenze: i tre percorsi ad anello, il piazzale, la collina nord.
La documentazione storica e iconografica, nonché vari ritrovamenti, ci hanno consentito di individuare numerose tipologie di pavimentazione dai ciottoli al basolato e la loro localizzazione originaria. Laddove la documentazione sia chiara e precisa, il progetto prevede il fedele rifacimento. In mancanza di dati certi e oggettivi, le tessiture, i patterns da utilizzare sono stati scelti su un "abaco di tipologie" redatti a seguito di sondaggi e campioni effettuati in vari punti del giardino. L'inserimento di pietra bianca in ciottoli o lastre, ritrovata in molti punti del giardino, consentirà di rendere armoniosa e ritmica la composizione delle pavimentazioni nel loro insieme.
Un dato singolare e di interessante sollecitazione progettuale è dato dai due percorsi paralleli che circondano il piazzale e la collina di piazzale Roma, i quali, sommati al marciapiede di contorno al piazzale, creano tre percorsi "paralleli"
E' ancora la storia a fornire informazioni su una gerarchia funzionale dei percorsi: quello più ampio destinato al passare delle carrozze, il più piccolo al passeggio pedonale, e il terzo (direttamente annesso al piazzale) alla sosta per contemplare le carrozze.
In definitiva l'impianto architettonico del giardino ottocentesco sembra dettato principalmente da questioni di funzionalità e decoro borghese, mirato ad assicurare la fluidità della circolazione "veicolare" con i tre percorsi ad anello. Era quasi un boulevard, incorniciato da un impianto arboreo "architettonico" di palme e platani; svettanti ed eleganti le prime, vittime di "mostruose" potature i secondi. Grandi viali in cui le signore godevano del fresco passeggiando in carrozza, altrettanti viali per amazzoni e cavalieri, un grande piazzale per parcheggiare le carrozze ( 5.400 mq, circa un quarto della superficie annessa al nucleo originario). La maggior parte della vegetazione arbustiva dell'impianto ottocentesco era destinata alle grandi aiuole "spartitraffico" e all'amata collina artificiale denominata "dei disegni", protagonista quasi indiscussa nelle cartoline ottocentesche, con il suo chiosco "ligneo" detto "cinese".

Alla perdita della funzione originaria è seguita un'incertezza d'uso che ha determinato nel tempo una forte perdita di significato e di ruolo, aggravata dall'uso indiscriminato di asfalto come pavimentazione.
L'intervento intende salvaguardare nella sua interezza la struttura geometrica dell'impianto dei percorsi, fissando però nuovi criteri per la sua riutilizzazione e riassunzione di significato rispetto alla struttura fisica e sociale del giardino.
Il percorso più ampio destinato al passeggio sarà pavimentato pensando ai pedoni, alla sosta sotto gli alberi, all'ozio ed al tempo libero: ad un uso "passivo" che sarà sollecitato dall'inserimento di un gran numero di elementi per la sosta.
Il più esterno, e decentrato rispetto" al giardino, riceverà invece un trattamento mirato all'uso "sportivo" del percorso, inserendo elementi per l'attività fisica e ricreativa, destinandolo cioè ad un uso più "attivo", ad movimento che non sarà più quello delle carrozze ma dei fruitori del giardino.

L'osservazione effettuata dai consulenti specialisti, agronomo e botanico, relativa all'eccessiva secchezza che caratterizza il microclima, ha portato alla conclusione che sarebbe auspicabile aumentare radicalmente la superficie permeabile a discapito di quella pavimentata, riducendo i problemi di asfissia del terreno, causa del pessimo accrescimento delle essenze sia arbustive che arboree.
L'ampliamento delle aiuole che delimitano i tre percorsi cercherà di mitigare i problemi di asfissia del terreno, ma certamente non potrà risolverli.
Lungo i percorsi una teoria di sedute di nuovo inserimento, luce a gas e giochi-scultura offriranno il cuore ludico e ricreativo del giardino, contrapposto a quello più colto e aulico del giardino del Biscari.

L'area giochi per l'infanzia nella zona d'ingresso di Piazza Roma.
Certi del ruolo primario della scultura in queste attività ricreative l'intervento prevede la realizzazione di dieci sculture - gioco in pietra lavica, o in legno di essenze arboree molto dure; oppure in bronzo, da posizionare in più punti adatti del giardino per consentirne una fruizione diversificata e più distribuita nel giardino sia per fasce d'età che per esposizione.
Le sculture per il gioco dei bambini e non solo, dovranno essere progettate e realizzate da artisti di fama nazionale ed internazionale, dovranno avere forme semplici e facilmente riconoscibili, che suggeriscano significati diversi nel campo della percezione, stimolando allo stesso tempo l'attività fisica e mentale.
Esempi di gran successo che attestano l'importanza sia artistica che culturale dell'iniziativa sono quelli del Parco di Pinocchio a Collodi, del Parco di santa Margherita a Genova e del Parco dell' Espanya Industrial di Barcellona.

In sintesi le realizzazioni e gli interventi previsti nel secondo ambito :

  • Realizzazione di prato intorno al basamento del chiosco, e reimpianto dei Cupressus macrocarpa intorno al futuro volume del chiosco;
  • pavimentazione in pietra lavica intramezzata da tappezzanti odorose,
  • area dei "disegni" realizzati con la mosaicocultura,
  • Le aiuole a tema nel giardino ottocentesco:
    * Aiuola - giardino delle aromatiche.
    * Aiuola - giardino dei profumi.
    * Pergolato dei rampicanti da fiore.
    * il giardino sempre verde.
    * Aiuola informale.
  • Il modellino in bronzo scala 1:200 opera scultorea con testi in braille ed almeno 4 lingue straniere da porre nell'aiuola d'ingresso di piazza Roma
  • Il margine su via St. Euplio, completamente restaurato, sarà completato con rampicanti e parapetto di protezione dove necessario.
    * I tre percorsi:
    * il viale esterno per attività veloci, pavimento effetto terreno battuto,
    * viale centrale, con fondo in acciottolato brecciolino a pezzatura grossa, stabilizzato e delimitato da pietra lavica
    * viale interno, pedonale fondo in brecciolino stabilizzato,
    * Fascia di separazione tra i tre percorsi, cui trovano allocazione alternativamente: i platani, le aiuole con gli arbusti, le panchine, i lampioni a gas.
    * Il piazzale restaurato in pristino
    * Grigliati in ferro per rampicati, finalizzati a schermare vani tecnici e servizi.
    * Giochi di produzione corrente, di design moderno.
    * Giochi scultura da acquisire con un apposito concorso.
    * Fornitura e posa chioschi destinati alle attività gestionali, commerciali, di ristorazione.
    * Servizi igienici esistenti, soggetti solo a manutenzione ordinaria, ed ad un intervento di metamorfosi vegetale, ricoprendolo di grigliate per rampicanti odorosi.
    I rampicanti su supporto in metallo, sono utilizzati come schermo per gli impianti e vani tecnici

L'intervento nel terzo ambito storico.

Emergenze: le architetture del Samonà, le fontane, lo sfondo prospettico dell'ingresso principale.

Il nuovo ingresso - lo abbiamo già detto - è sostanzialmente un giardino di pietra, una "piazza pensile" di Dechirichiana memoria, in cui la simmetria delle architetture arboree monumentali fa da contrappunto al rigoroso segno modernista degli elementi plastici e scultorei. La vegetazione spettinata e rigogliosa del fondale prospettico che emerge dalle cartoline ottocentesche è sostituita da un nitido biancore, che tenta di risarcire la sottrazione di spontaneità con la rigorosità del segno metafisico. E' un giardino di pietra che deve ritrovare il suo fulgido e astratto biancore, per riassumere la dignità e autorità che merita: restauro architettonico, sostanzialmente, in cui una degna pavimentazione sostituirà l'asfalto, il chiocchiolio delle fontane di nuovo attivo, e gli schermi vegetali esalteranno le presenze scultoree.
La componente vegetale qui è cornice, importante cornice naturale.

Gli interventi previsti nel giardino di pietra del Samonà:
a. restauro del complesso monumentale e delle sculture
b. Ripristino delle fontane e delle vasche .
c. Inserimento di quinta di arbusti folti come fondale dell'ingresso su via Enea così come emerge dalle cartoline d'epoca.
d. Ricostruzione di margini laterali delimitate da arbusti sempre verdi, e da fiore.


Illuminazione

Nel quadro del piano di riqualificazione e rivitalizzazione del giardino, si inserisce anche un "piccolo piano della luce" che mira al miglioramento della qualità degli spazi urbani con i seguenti obiettivi:

* miglioramento dell'illuminazione funzionale.
* Valorizzazione del patrimonio : monumenti, fontane, sculture, facciate delle fabbriche
* integrazione del concetto luce alla percezione del giardino.

Durante le ore notturne di chiusura del giardino, dagli ingressi principali sarà possibile "leggere" una immagine critica del giardino, ottenuta sottolineandone alcuni caratteri peculiari in prossimità delle entrate. Quadri scenografici: dalla via Etnea, il "Samonà" illuminato splenderà di luce metafisica, contrapposta alla luce dell'acqua dei getti lanciati dalla vasca dei cigni. Da piazza Roma la Samaritana lancerà un getto d'acqua luminoso, e da Piazza S. Domenico un chiarore misterioso ammorbidisce le scure fronde dei cipressi, lasciando a luci minute e puntuali il disegno del giardino Biscari, per sottolineare il mistero.
Dall'alto, una chiave di violino disegnata dai lampioni , segna l'ambito ottocentesco.