Riflettori puntati sul quartiere San Cristoforo. Li ha accesi la commissione consiliare urbanistica, presieduta dal consigliere dell'Mpa Alessandro Porto.

 La IV commissione ha approfondito soprattutto le tematiche che riguardano gli spazi  abitativi e infrastrutturali, problematiche peraltro diffuse  nei  quartieri periferici e popolari della nostra città.

" Catania - ha detto il presidente Porto- vive un emergenza abitativa diffusa nel territorio. Nei quartieri popolari questa emergenza è ulteriormente aggravata da condizioni igieniche precarie e mancanza di infrastrutture attorno cui possa ruotare la vita di un quartiere, quasi a costituirne il cuore pulsante.

San Cristoforo ne è esempio emblematico.

Riuscire a riavviare la macchina burocratica ed operativa per realizzare infrastrutture e edilizia, è la scommessa che il Consiglio comunale e l'Amministrazione non possono rischiare di perdere". 

All' ultima riunione hanno partecipato, insieme a Porto, l'assessore all' Urbanistica Luigi Arcidiacono, il direttore del Territorio Gabriella Sardella, il funzionario Rosaria Pelleriti e i rappresentanti dell'Ance, della Confcooperative e della Legacoop. 

Il quartiere di San Cristoforo è stato più volte al centro della valutazione del Consiglio Comunale che aveva già approntato un Piano Integrato, nell'ambito della legge 179/ 92,  che dava la possibilità di avviare piani residenziali di edilizia convenzionata in cui figurassero i privati con investimenti su 19 aree diverse per un totale di 500 alloggi, un' autentica preziosa risorsa.

Il Piano venne verificato alla luce del PRG  e giudicato non conforme.

Anzi al proposito venne predisposta una variante per renderlo conforme, ma non furono mai avviati i bandi residenziali per rendere possibili le costruzioni da parte dei privati.

Contemporaneamente però sono state realizzate infrastrutture per importi pari a 31 miliardi per opere di riqualificazione sociale che, certamente importanti, lo sarebbero state ancor più se fossero state agganciate a nuove abitazioni e quindi ad un tessuto sociale non ghettizzato, com'è invece rimasto.

Il Consiglio Comunale varò, nel 2008, la delibera n.42 che aveva come intento l'avvio del programma integrato di riqualificazione e recupero del  quartiere San Cristoforo.

Il piano però adesso occorre venga rivisto alla luce delle novità scaturite nel frattempo.

In particolare, la Regione Siciliana ha avviato la cosiddetta Vas, valutazione ambientale strategica, mentre l'Enac, nel regolamento per la costruzione di aeroporti e il loro esercizio, ha introdotti dei criteri diversi che riguardano la residenzialità per impedire che nuove costruzioni possano ostacolare atterraggi e decolli. " I contenuti - ha detto Porto della deliberazione 42, con le modifiche necessarie potrebbero essere un ottimo punto di partenza.

Un altro punto che dovrebbe essere attenzionato è la riqualificazione dei terreni di proprietà comunale da cui il Comune potrebbe trarre un profitto non indifferente.

L'esperienza di San Cristoforo potrebbe costituire un primo esempio di come distribuire in tutta la città, e per primi i quartieri popolari e periferici, le aree da destinare all'edilizia convenzionata.

Questo sarebbe una risposta valida all'emergenza abitativa che è oggi quotidiana e parte dall'acquisto della prima casa e riguarda spesso anche le giovani coppie che, all'incertezza del loro futuro lavorativo, assommano anche quello della disponibilità di un'abitazione". 

FP