Cultura Catania 250

Palazzo della Cultura - Via Vittorio Emanuele 121 Catania
Estate catanese 2012 - Catania... in "Prima"
Mostra pittorica di Ottavio d'oTs - dal 24 agosto al 9 settembre 2012
"Non voglio essere ricordato per avere stilizzato un cavaliere crociato"
a cura di Marilisa Yolanda Spironello
Inaugurazione venerdì 24 agosto 2012 ore 18,00
performance de "La passione di Pinocchio"
concerto a cappella del gruppo "AchTura"


Estate Catanese 2012 - Logo orizzontale resize


Mostra pittorica Ottavio d'oTs - Palazzo della Cultura - 24 agosto / 9 settembre 2012 - Inaugurazione venerdì 24 agosto 2012 ore 18,00

Mostra pittorica di Ottavio d'oTs - Locandina pdf

Mostra pittorica di Ottavio d'oTs - Pieghevole pdf

 

Palazzo della Cultura - Via Vittorio Emanuele 121 Catania
Estate Catanese 2012 - Catania... in "Prima"
Mostra pittorica personale di Ottavio d'oTs
"Non voglio essere ricordato per avere stilizzato un cavaliere crociato"
a cura di Marilisa Yolanda Spironello
Apertura dal 24 agosto al 9 settembre 2012 - Sala Refettorio (p.t.)
Inaugurazione venerdì 24 agosto 2012 ore 18,00
performance de: "La passione di Pinocchio"
concerto a cappella del gruppo "AchTura"


Ottavio d'oTs - Balli universali

Ottavio d'oTs - "Balli universali"
Olio su tela


Venti  tele, un'inedita e controversa performance artistica: è la mostra personale pittorica “Non voglio essere ricordato per avere stilizzato un cavaliere crociato” di Ottavio d'Ots. La mostra sarà inaugurata venerdì 24 agosto alle ore 18:00 a Catania nella Sala Refettorio del Palazzo della Cultura (piano terra).
Il percorso espositivo, con ingresso gratuito, riserverà sorprese e colpi di scena. Seguirà il dibattito con la curatrice Marilisa Yolanda Spironello, l'intervento dello scrittore Ottavio Cappellani e la performance canora del gruppo Ach Tura.
Un evento d'arte contemporanea che, spiega l'artista catanese “Nasce dall’esigenza di combattere l’appiattimento dell’arte contemporanea che oggi tende a essere una fabbrica di loghi, slogan e concetti avulsi da passione sentimento e soprattutto fantasia. «Se voglio leggere un fumetto, lo acquisto in edicola, non ho bisogno di andare in un museo». Da qui nasce il «cavaliere crociato» che combatte se stesso per migliorarsi, e il concetto che porta con sé”.
Otto tavole lungo un corridoio che porta alla stanza della passione e della fantasia, dove si troveranno le sue opere pittoriche. A far da collante in questo cammino sarà egli stesso con una performance dal titolo “la passione di Pinocchio”: “Lungi da ogni blasfemia - spiega l'autore -  il performer vuole trasmettere il suo dolore proveniente dalla crocifissione della fantasia infantile. La morte di Pinocchio parallela al Cristo rappresenta il livello massimo di astio verso chi sogna. Siamo tutti colpevoli e abbiamo bisogno di “morire” per capire i nostri errori. La rinascita, dunque la risurrezione, sono necessari per la speranza. Bisogna attingere alle nostre origini più fanciullesche, bisogna “risciacquare” i panni lungo le rive dell’Amenano”.
Spiega la curatrice Marilisa Yolanda Spironello: “Scrutare le dimensionalità pittoriche di Ottavio D’Urso comporta inevitabilmente l’iniziazione ad un percorso quasi eretico, in cui l’artista non cerca certezze o nuovi campi di confronto dialettico, bensì quella stessa relatività della verità che è, al contempo, catarsi e sogno, ispirazione e palingenesi, immaginazione e speranza”.
La mostra, realizzata con il sostegno del Comune di Catania, sarà visitabile fino al 9 settembre dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:00 (con apertura la domenica mattina).


Ottavio d'oTs


NOTE SULL'AUTORE
Ottavio D’Urso (oTs), nasce a Catania e vive ad Aci Trezza. Sin dal liceo ha seguito un percorso scientifico riguardo i suoi studi iscrivendosi alla facoltà di Farmacia e prendendo spunti in relazione al suo mondo onirico guardando e studiando le microparticelle. Ha sempre disegnato ma, nel 2006, si frattura il braccio destro: un fatto che lo costringe a trascorrere più tempo a casa e, anche per fini riabilitativi, a sperimentare la pittura su tela. Una zia pittrice lo consiglia verso il magico mondo dell’olio ed è subito trovata la chiave per entrare in quel mondo sempre immaginato da bambino.


Ottavio d'oTs - Cavaliere crociato

Ottavio d'oTs - "Cavaliere crociato"


Il CAVALIERE CROCIATO COMBATTE DA SOLO
“ Non voglio essere ricordato per aver stilizzato un cavaliere crociato” trae origine da una contraddizione di pregnante attualità: vale a dire la massificazione e la sloganizzazione dell’Arte contemporanea. Il simbolo è divenuto infatti merce che non ha fatto altro che mortificare passione, sentimento e fantasia; è per questo, quindi, che siamo ben lontani, ad esempio, dalla palinodia leonardesca di una “Battaglia di Anghiari” dove la rappresentazione dell’evento cavalleresco portava ad un’inferenza quasi cosmica, ad una contestualizzazione cronologica e ad un’immedesimazione nell’eroico, nello scontro fisico e nell’esaltazione della sfida. Qui il realismo iconologico, anche se tendente per certi versi alla stilizzazione, lascia il posto ad una dimensionalità se vogliamo antieroica e psicomachica, in cui il cavaliere entra in competizione con se stesso, con l’ideologia che “porta dentro si sé”, e persino con la sua stessa anima. Il crociato non è più dunque il medioevale “Defensor Christi”, ma un neofita oseremmo dire della falsificabilità popperiana il quale attinge al favolismo di un Collodi e soci per diventare burattino ligneo, sacrificandosi così al Golgota dell’anti-illusione.
La storia rimane quella di un burattino senza fili creato dal falegname Geppetto, con le sue scorribande per le campagne toscane, il suo imbattersi in magiche creature (gli animali parlanti e la Fata dai capelli turchini), con i suoi ripetuti incontri con la morte ed infine con la sua trasformazione in ragazzino per bene. Ma l’animato “pezzo di legno”, subisce al contempo, un processo di trasformazione endogena che lo conduce man mano ad un presa di coscienza radicale: il burattino capisce di essere un soggetto modellato in modo auto-cosciente su una bugia consapevole, cioè, sul proprio status di “invenzione”.
Pinocchio, diviene il luogo in cui la crisi del soggetto viene a essere mediata, trovando una sua peculiare forma espressiva che si traduce, infine, nella materia pittorica plasmata da Ottavio D’Urso.
Scrutare le dimensionalità pittoriche di Ottavio D’Urso, comporta inevitabilmente l’iniziazione ad un percorso quasi eretico, in cui l’artista non cerca certezze o nuovi campi di confronto dialettico, bensì quella stessa relatività della verità che è, al contempo, catarsi e sogno, ispirazione e palingenesi, immaginazione e speranza.

Marilisa Yolanda Spironello



LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE
Il legamento crociato è anteriore nel senso che si è rotto definitivamente: il posteriore non è più contemplato. Come nella fisiologia il legamento crociato, una volta rotto, non può ricostituirsi: esso va sostituito. Ecco: bisogna tenere sempre a mente il concetto di sostituzione. Nel momento in cui, rotto per sempre il legamento, ci troviamo di fronte a una sostituzione, bisogna ricominciare daccapo, ab initio: non c’è più nessuna tradizione alla quale attingere.
Niente di grave: la rottura del legamento come possibilità era prevista sin dal principio, soprattutto per un legamento che basava le sue radici nell’ultramondano. Quello che qui si vuole fare è mettere in guardia. Chi sono oggi i veri “guardiani”? Innanzitutto coloro che ne sono coscienti, voglio dire: che sono coscienti della sostituzione. Per questo motivo, al contrario di quanto succedeva in passato, essi non si “legano”. Se si legassero, dopo la coscienza della rottura e della sostituzione, essi non sarebbero guardiani, ma volgari massoni.
Le opere di Ottavio D’Urso (oTs), consapevolmente o no, rimandano a questa frattura. Linee che si perdono nel corso della Storia, e che acquistano importanza proprio nel momento in cui si dissolvono.

Ottavio Cappellani


"Non voglio essere ricordato per avere stilizzato un cavaliere crociato" di Ottavio d'oTs
A cura di Marilisa Yolanda Spironello
Catania - Palazzo della Cultura (Sala Refettorio, piano terra) - Via Vittorio Emanuele 121
dal 24 agosto al 9 settembre 2012 - Inaugurazione Venerdì 24 agosto, h 18
Orari: dalle 9 alle 13 e dalle 15:30 alle 19 (aperto la domenica mattina). Ingresso gratuito